Delegazione di Viterbo - Rieti
Sovrano Militare Ordine di Malta


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Chiesa dei SS. Giacomo e Martino - via Saffi

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Chiesa di San Faustino 60° anniversario dell'Incoronazione della Madonna di Costantinopoli

I legami millenari tra la città di Viterbo e il vasto territorio circostante con l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme risalgono a oltre sette secoli fa, quando le prime "domus hospitalis" dei monaci-cavalieri si diffusero in Europa, incluso il Viterbese. A Viterbo, conosciuta come la Città dei Papi, quattro commende - Santa Lucia, Santa Maria in Carbonara, Santa Maria in Risiere e dei SS. Giovanni e Vittore - insieme ad altre presenti nella Tuscia, raccontano una storia ricca di "charitas" che ha portato all'Ordine meritati riconoscimenti. Non possiamo dimenticare dimenticato come fu proprio il Pontefice Pasquale II, secondo una certa tradizione nato a Blera nel Patrimonio di San Pietro, che emanò la bolla “Piae Postulatio” diretta al Beato fondatore Gerardo nel 1113, con la quale venne riconosciuto dalla Chiesa l’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme.
La presenza dei Cavalieri Giovanniti a Viterbo durante quegli anni fu quindi fondamentale per la città, garantendo protezione e sostegno durante momenti di grande difficoltà. La decisione di indire il Capitolo Generale a Viterbo dimostra l'importanza strategica che la città aveva per l'Ordine, permettendo di affrontare le sfide e le questioni cruciali che riguardavano la vita dell'Ordine stesso.
Le reliquie portate da Rodi e custodite nella Chiesa Collegiata dei SS. Faustino e Giovita rappresentavano un legame importante con la storia e la tradizione dell'Ordine, e la sepoltura dei Confratelli morti durante quegli anni testimoniava il sacrificio e l'impegno dei Cavalieri nel servizio agli altri.
Questa parte della storia dei Cavalieri Giovanniti a Viterbo evidenzia il ruolo significativo che l'Ordine ha avuto nel contesto storico della città e la profonda devozione alla Madonna della Quercia, consolidando il legame tra i Cavalieri e il santuario mariano che ancora oggi rappresenta un importante luogo di culto e pellegrinaggio.
Quando il Gran Maestro Filippo di Villiers lasciò definitivamente Viterbo, in segno di affetto e gratitudine verso la città che l’aveva generosamente ospitato, e perché rimanesse in perpetuo un legame indissolubile con il suo Ordine , donò alla Chiesa dei SS. Ordine, la preziosa icona della Madonna di Costantinopoli che tuttora si venera in quel tempio, nella cappella dei Cavalieri di Malta, in fondo alla navata sinistra. Nel 1665, inoltre, i Canonici di quello stesso tempio ebbero un altro attestato della benemerenza dell’Ordine che, sotto il Gran Maestro Nicola Cotoner , estese ad essi tutte le indulgenze e i privilegi goduti dall’Ordine medesimo.
L'immagine della Madonna di Costantinopoli venne solennemente incoronata il 10 maggio del 1964 dal Cardinalis Patronus Paolo Giobbe, Datario di S.R.C., alla presenza del Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta Fra' Angelo de Mojana di Cologna, dell’Arcivescovo-Vescovo Mons. Adelchi Albanesi e delle Autorità cittadine.
Infine, ricorrendo il 60° anniversario, in concomitanza con le celebrazioni per il Cinquecentenario dello stabilimento dei Giovanniti a Viterbo, S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo diocesano, ha presieduto Venerdì 10 maggio nella Chiesa dei SS. Faustino e Giovita una solenne liturgia eucaristica, procedendo contestualmente ad una nuova incoronazione della Madonna di Costantinopoli.